Controversie relative agli investimenti nel campo del tabacco: l’ordine pubblico, la frammentazione del diritto internazionale e gli echi della dottrina Calvo
pages 161 - 182
ABSTRACT:

Questo articolo concerne gli arbitrati sugli investimenti recentemente intrapresi in cui il gruppo del tabacco Philip Morris ha citato in giudizio due Stati, l’Uruguay e l’Australia, per l'adozione di regolamentazioni giuridiche che limitano l'uso dei suoi marchi. Queste controversie hanno implicazioni interessanti in termini di diritto internazionale sugli investimenti. Si tratta in primo luogo della problematica dei confini di una regolamentazione statale legittima al fine di salvaguardare la salute pubblica (police/regulatory powers) e della possibile collisione con la salvaguardia internazionale degli investimenti. Tuttavia questo contributo esamina tali controversie essenzialmente da un’angolazione diversa. Innanzi tutto infatti, nell’ambito di un arbitrato sugli investimenti, si interessa delle possibilità di implemento di altre fonti di diritto internazionale rispetto al BIT (Trattato Bilaterale di Investimento) applicabile, al diritto nazionale e alle consuetudini internazionali. Concretamente si tratta dell’applicazione del diritto dell'OMC (accordi TRIPS, sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale) e della Convenzione quadro sul controllo del tabacco. Dopo la presentazione delle regolamentazioni giuridiche e dei diritti dell’investitore, l’autore affronta i modi in cui sia possibile o opportuno applicare il “diritto internazionale che non è degli investimenti” in tali controversie, arrivando a concludere che i tribunali dovrebbero attingere a tale diritto nell’interpretazione del BIT applicabile. Esprime anche l’opinione che le rivendicazioni dell’investitore delle parti della violazione del diritto dell'OMC sono infondate. Infine l’autore evidenzia le possibili conseguenze di queste controversie nel campo delle politiche statali che si occupano degli istituti dell’arbitrato degli investimenti, in particolare soffermandosi sul recente rifiuto di questo meccanismo di soluzione delle controversie in alcuni Stati, come ad esempio in Australia.

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about the authors

Associato presso lo studio legale Ambruz & Dark, Deloitte Legal, Zdeňka M. Nocarová ha studiato presso la facoltà di legge della Aarhus Universitet (Danimarca) e la facoltà di legge dell'Università Masaryk di Brno, Repubblica Ceca, dove ha conseguito un master. Attualmente è iscritto al Master in International Dispute Settlement (MIDS, Risoluzione di contenziosi internazionali) presso il Graduate Institute e l'Università di Ginevra. Le sue aree di specializzazione vertono, in particolare, sull'arbitrato, sul diritto degli investimenti internazionali e sul diritto pubblico internazionale.

e-mail: josef.ostransky@graduateinstitute.cz